Lo stemma del Comune di Sorrento

NOTE ARALDICHE

NOTE ARALDICHE

Prima di approfondire lo studio sul significato concreto e sulle origini dello stemma di Sorrento è utile - se non addirittura indispensabile - tenere presente qualche elemento araldico che, sia pure in astratto, possa contribuire a fare chiarezza ed a creare un quadro generale di riferimento.

In questo, malgrado il rischio di risultare approssimativi nella trattazione di argomenti che riguardano una materia assurta al rango di vera e propria scienza, abbiamo cercato di evitare eccessivi approfondimenti di carattere teorico che avrebbero finito inevitabilmente con l'appesantire l'opera.
L'uso degli stemmi, detti anche insegne o armi è antichissimo risalendo al periodo greco-romano; esso, però, ha assunto il suo significato di identificazione individuale (e poi anche familiare)-solo in seguito, ed in particolare a partire dal periodo degli imperatori carolingi.

Più precisamente gli studiosi e gli esperti d'araldica sono concordi nel ritenere che l'utilizzo degli stemmi abbia origini e trovi motivazioni in epoca medioevale con la nascita dei principi cavallereschi.

A quell' epoca, infatti, l'utilizzo sempre più diffuso delle corazze, se da una parte contribuiva a rendere molto meno vulnerabili i cavalieri, dall'altra ne determiqpva una sorta di anonimato. Da ciò il potenziale rischio ch¤ appartenenti ad uno stesso esercito potessero finire con il battersi tra loro.

A partire dalla fine del X secolo, dunque, sempre più frequentemente, per evitare che, nella foga dei combattimenti sul campo, le armature potessero contribuire a generare situazioni d'equivoco, si avvertì la necessità di individuare insegne che - richiamando bandiere e vessilli - venivano dipinte o incise sugli scudi o sulle stesse armature. Questo per fare in modo che, anche nelle fasi più concitate di una battaglia, si potesse sempre avere chiaro il quadro degli schieramenti in campo.
Ed è proprio dall'utilizzo degli sterfimi distintivi, come elemento caratterizzante dell'abbigliamento dei cavalieri, che potrebbe essere derivata la loro definizione di "arma".

Il fenomeno si accentuò - conoscendo nuovi ed ulteriori impulsi - quando, tra la fine dell'XI secolo e l'inizio di quello successivo, iniziarono le crociate.
Impegnate in Terra Santa o, comunque, contro eserciti orientali, le truppe cristiane, in linea teorica, avrebbero potuto facilmente distinguersi da quelle nemiche (per la diversità dell'abbigliamento, delle armi, etc.), ma la multietnicitàdelle forze occidentali offriva potenziali elementi di debolezza.

Non essendo aceomunati dall'utilizzo di una stessa lingua, infatti, i guerrieri
crociati avrebbero potuto correre il rischio di non comprendersi tra loro. Scegliere il segno della Croce come simbolo identificativo uguale per tutti, insomma, non sarebbe bastato a scongiurare il verificarsi di stati confusionali dovuti ad evidenti difficoltà di comunicazione.
Per consentire tanto alle truppe quanto ai condottieri di una stessa nazione di ritrovarsi con semplicità, anche nelle situazioni più caotiche, si rese indispensabile l'utilizzo di simboli e colori capaci di richiamare con immediatezza, l'attenzione di ciascuno sulla esatta posizione del nucleo del proprio schieramento.
Nate con funzioni estremamente elementari, le applicazioni araldiche, ben presto, conobbero sviluppi e sofisticazioni che non riguardarono solo l'ambito militare, ma produssero effetti concreti anche nella vita civile acquistando quei valori emblematici che oggi sembrano lapalissiani.
C.f.r. "Lo Stemma della Città di Sorrento" di Fabrizio GUASTAFIERRO

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Ultimo aggiornamento

30/09/2022, 14:24